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brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), I, 8
 
originale
 
[8] "Pol quidem tu dignus" inquam "es extrema sustinere, si quid est tamen novissimo extremius, qui voluptatem Veneriam et scortum scorteum Lari et liberis praetulisti." At ille digitum a pollice proximum ori suo admovens et in stuporem attonitus "Tace, tace" inquit et circumspiciens tutamenta sermonis: "Parce" inquit "in feminam divinam, nequam tibi lingua intemperante noxam contrahas." "Ain tandem?" inquam. "Potens illa et regina caupona quid mulieris est?" "Saga" inquit "et divina, potens caelum deponere, terram suspendere, fontes durare, montes diluere, manes sublimare, deos infimare, sidera exstinguere, Tartarum ipsum inluminare." "Oro te" inquam "aulaeum tragicum dimoveto et siparium scaenicum complicato et cedo verbis communibus." "Vis" inquit "unum vel alterum, immo plurima eius audire facta? Nam ut se ament afflictim non modo incolae verum etiam Indi vel Aethiopes utrique vel ipsi Anticthones, folia sunt artis et nugae merae. Sed quod in conspectu plurium perpetravit, audi.
 
traduzione
 
?'Perdio, te la meriti proprio una fregatura simile, e anche di peggio se fosse possibile, dal momento che invece di pensare alla tua casa, ai tuoi figli, ti sei messo a fare il galletto, e con una vecchia baldracca.' ?'Zitto, per carit?, zitto' fece quello tutto spaventato, portando l'indice alle labbra e volgendo il capo all'intorno come per assicurarsi che nessuno ascoltasse 'non parlare male di quella donna perch? ? una maga; questa tua linguaccia potrebbe procurarti qualche guaio.' ?'Ma che stai dicendo? Che razza di donna ? costei, questa tua bellezza da taverna?' ?'? una maga, un'indovina' insistette 'capace di tirar gi? la volta celeste e di sollevare la terra, di far diventare le fonti di sasso e liquefar le montagne, di riportare alla luce gli dei dell'inferno e inabissare quelli del cielo, di spegnere le stelle, di illuminare perfino il Tartaro.' ?'Ma piantala, d?i, con questa messinscena da tragedia, smettila di recitare e parla chiaro e naturale.' ?'Vuoi che te ne racconti una o due o anche molte delle cose che ha fatte? Che gli uomini delle nostre parti si innamorino pazzamente di lei, anzi tutti gli indiani e gli africani dell'uno e dell'altro oceano e perfino le genti che abitano agli antipodi, ? solo un piccolo segno della sua magia, una bazzecola. Ma sta a sentire quello che ha fatto, testimone un sacco di gente.
 

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